Le norme che regolano il settore del calcestruzzo armato, dalla progettazione al confezionamento, dalla diagnostica del degrado al suo ripristino funzionale, rappresentano un mondo complesso ed in continua evoluzione. AZICHEM, come azienda produttrice, ha da sempre uno sguardo attento e propositivo verso questo mondo, dimostrando questa sua linea d’indirizzo sia in qualità di SOCIO dell’ente normativo italiano UNI, che partecipando ai tavoli tecnici UNI, così come nello stanziamento di una parte importante dei suoi proventi per le certificazioni di prodotti e sistemi secondo normative riconosciute a livello nazionale e internazionale. Trattare in modo approfondito il campo normativo esula dagli obiettivi di questo sito. Possiamo però affermare che grandi passi avanti sulla qualità del calcestruzzo e dei sistemi di ripristino sono stati fatti proprio a seguito dell’adozione di determinate norme tecniche europee, che hanno segnato uno spartiacque fra tecnologie “non regolamentate”, quindi aperte a libere interpretazioni, spesso approssimative, e tecnologie “regolamentate”, quindi sottoposte a controlli e procedure di conformità. Alcune pietre miliari sono state le normative EN 196 – EN 197 sulla classificazione ed il controllo dei cementi o la EN 206, sulla classificazione ed il controllo dei calcestruzzi.   Per quanto riguarda i sistemi di protezione e ripristino del calcestruzzo un baluardo normativo è stata senza dubbio la pubblicazione della norma UNI EN 1504“Prodotti e sistemi per la protezione e la riparazione delle strutture in calcestruzzo”.

La norma stabilisce le procedure standard, le indicazioni per ottimizzare l’intervento di ripristino e la richiesta dei requisiti minimi prestazionali per i prodotti e i sistemi da utilizzare per una corretta valutazione di conformità. La norma è molto complessa e articolata ed in questa sezione daremo solo dei brevissimi flash per far comprendere la sua struttura generale.

La norma si suddivide in dieci parti.

  1. UNI EN 1504-1 Descrizione dei termini e delle definizioni dello standard.
  2. UNI EN 1504-2 Protezione superficiale del calcestruzzo.
  3. UNI EN 1504-3 Riparazione strutturale e non strutturale.
  4. UNI EN 1504-4 Incollaggio strutturale.
  5. UNI EN 1504-5 Iniezione del calcestruzzo.
  6. UNI EN 1504-6 Ancoraggio delle barre di rinforzo in acciaio.
  7. UNI EN 1504-7 Protezione contro la corrosione delle armature.
  8. UNI EN 1504-8 Controllo delle qualità e valutazione delle conformità.
  9. UNI EN 1504-9 Principi generali per l’uso dei prodotti e dei sistemi.
  10. UNI EN 1504-10 Applicazione in opera di prodotti, sistemi e controllo di qualità dei lavori.

La marcatura CE

La normativa europea EN 1504 è entrata in vigore nel gennaio 2009.

Tutti i prodotti utilizzati per la riparazione e la protezione del calcestruzzo devono possedere, obbligatoriamente, il marchio CE in conformità alla normativa.

Il marchio CE apposto sui prodotti, compilato secondo standard ed informazioni pertinenti, deve figurare preferibilmente sull’imballaggio (qualora ciò non sia possibile, deve figurare sull’etichetta di accompagnamento o sui documenti accompagnatori). Il simbolo di marcatura CE testimonia che il prodotto è conforme, per il suo determinato campo di utilizzo, a specifiche prestazioni, precisi criteri di durabilità, e stringenti parametri di sicurezza richiesti dalla normativa europea.

Classi di resistenza delle malte da ripristino

Per quanto riguarda le malte da ripristino la normativa definisce quattro classi di malte:

  1. R4 per le malte strutturali
  2. R3 per le malte strutturali
  3. R2 per le malte non strutturali
  4. R1 per le malte non strutturali

La classe di appartenenza delle malte da ripristino viene definita dalle caratteristiche prestazionali ottenute in fase di prova;  questo implica che tutte le malte utilizzate per interventi di ripristino, dovranno rispettare i requisiti minimi richiesti dalla norma. Per le diverse classi vengono stabiliti una serie di parametri obbligatori fondamentali (come per esempio la resistenza meccanica a compressione, il modulo elastico, l’aderenza al supporto, la profondità di carbonatazione, il contenuto di ione cloruro) e altri parametri opzionali (come per esempio la compatibilità termica, la resistenza allo slittamento ecc.) Per fare un esempio molto semplice e intuitivo, la caratteristica fisico meccanica di un parametro obbligatorio come la resistenza alla compressione, viene individuata, in funzione della classe d’appartenenza, con i seguenti valori minimi::

  1. R4 Resistenza alla compressione: >45 MPa Malta da ripristino strutturale.
  2. R3 Resistenza alla compressione: >25 MPa Malta da ripristino strutturale.
  3. R2 Resistenza alla compressione: >15 MPa Malta da ripristino non strutturale.
  4. R1 Resistenza alla compressione: >10 MPa Malta da ripristino non strutturale.